Luoghi del tempo a Bologna e dintorni


Luoghi del tempo a Bologna e dintorni

 
Bologna è considerata una delle capitali mondiali della misura del tempo, infatti, gode di questo meritatissimo primato fin dal medioevo. Già nel XV° sec si dotò di uno dei primi orologi astronomici costruiti in Europa.
Questo “fantastico marchingegno”, montato nella torre dell’Orologio di Palazzo D’Accursio, era davvero stupefacente ed unico nel suo genere. Sopra il quadrante che mostrava il moto del sole e della luna, fu installato un gruppo di automi in legno, oggi sono depositati presso le Collezioni Comunali d’Arte, che ad ogni ora uscivano da una porticina laterale, s’inchinavano davanti alla Madonna col Bambin Gesù e rientravano dalla porticina opposta.
Poco distante, nella torre del Palazzo del Podestà, venne posto il cosiddetto “CAMPANAZZO”, una campana, appunto, di grandi dimensioni che ad ogni ora ribatteva il suono del vicino orologio, scandendo così il tempo per l’intera cittadinanza. Tale campana, ha la prerogativa, poco allegra e decisamente particolare, di essere percossa “solamente” in caso di guerra: speriamo di non doverla mai sentire …
   Nella facciata di Palazzo D’Accursio prospiciente Piazza Maggiore, è collocata la statua di Gregorio XIII°, il papa bolognese al quali si deve la riforma del calendario occidentale, detto appunto “GREGORIANO”, introdotto nel 1582 ed oggi utilizzato in tutto il mondo: sostituiva quello progettato da Caio Giulio Cesare nel lontano 46 a. C. in cui si misurava l’anno in 365 giorni e sei ore: come avesse fatto a stabilire quanto con gli strumenti a disposizione allora, è veramente stupefacente!
Uno dei membri della Commissione di Riforma, padre Ignazio Danti, noto ed insigne matematico, fabbricò due meridiane “a camera oscura”: una nella chiesa di San Domenico, e tuttora esistente e perfettamente funzionante, e l’altra nella basilica di San Petronio. Quest’ultimo “orologio” del Danti in San Petronio, fu sostituito nel 1657 da uno strumento molto più preciso, progettato da un altro eminente professore di matematica ed astronomia dell’Università di Bologna, Giovanni Domenico Cassini. Gli attrezzi ed i disegni del progetto per la costruzione della meridiana, sono visibili presso il Museo della Fabbriceria di San Petronio. Il “foro”, posto sul tetto della basilica, che sta ad indicare lo scorrere del tempo, illumina una lunga striscia di ottone posta sul pavimento riportante sia le ore che i dodici segni zodiacali: la si può vedere, appena entrati dall’ingresso principale posto nella facciata, dopo pochi metri, a sinistra, e ci si potrà rendere conto della grande precisione con cui è stata progettata, in considerazione dei mezzi tecnici a disposizione di allora!
 
La posizione del foro è determinante, in quanto dal piede dalla perfetta verticalizzazione, ha inizio la linea con direzione nord, pari ad una lunghezza due volte e mezzo l’altezza “FORO-PAVIMENTO”.
È la meridiana più grande del mondo ed i lavori di costruzione si conclusero, appunto, nel dicembre del 1657.
Il 21 giugno di ogni anno, giorno del SOLSTIZIO D’ESTATE, segna l’esatto mezzogiorno come veniva inteso nel tempo antico: è il momento in cui le ore di luce del mattino sono uguali a quelle del pomeriggio. Per conoscenza, nell’anno in corso, il 2014, tale fatidico momento si è celebrato alle H. 13,16: considerando vari parametri quali l’ora solare ed i movimenti terrestri verificatesi dal 1657 ad oggi, sedici minuti sono veramente un’inezia, se si considera la tecnologia del XVII° sec!!
Un secolo dopo, la meridiana di San Petronio fu affiancata dal celebre “OROLOGIO GEMELLO” di Domenico Maria Fornasini. Trattasi di un grande armadio in legno contenente due quadranti indicanti sia l’antica ora italiana che quella detta “ultramontana”, ovvero, l’ora moderna: tale particolarità rende la macchina di eccezionale importanza storica. Fornasini costruì altri numerosi orologi meccanici, oggi introvabili e rarissimi, tra i quali spicca il meccanismo commissionato dai conventuali di San Leonardo, per la loro torre campanaria. Questo orologio, risalente al 1760, completamente restaurato nel 2007 da Pietro Ballanti, è esposto nella sala consiliare del quartiere San Vitale e perfettamente funzionante!
Oltre a Fornasini, dal XVII° al XIX° sec, nel territorio bolognese operarono numerosi fabbricanti di orologi meccanici di medie dimensioni, commissionati sia dalle famiglie nobili che dalla curia per le chiese. Tra i tanti fabbricanti, spicca quello di Rinaldo Gandolfi, che costruì il meccanismo installato nel 1773 al posto del vecchio orologio e sistemato nella torre D’Accursio e tuttora ancora in uso grazie alle sapienti riparazioni attuate nel 1975 dal Maestro Orologiaio bolognese Giuseppe Fini.
   L’industria dell’orologeria si espanse contemporaneamente nel momento in cui la produzione della seta a Bologna cominciò a perdere l’importanza con cui era conosciuta in tutta Europa, sia per la bellezza che l’alta qualità del prodotto, cosicché gli artigiani legati alla produzione di meccanismi di precisione per l’industria serica, si riconvertirono ad una nuova attività, appunto quella degli orologiai. La maggior parte dei cosiddetti “orologi da torre” montati sui campanili delle chiese, è oggi scomparsa, soprattutto sul versante appenninico, dovuto anche al clima invernale molto più rigido e la naturale trascuratezza dei proprietari.
Probabilmente, in virtù della fama della meridiana di Cassini, che nel territorio bolognese si sviluppò una vera e propria moda: dal ‘600 in poi, non solo gli aristocratici e la chiesa, ma persino i borghesi ed i contadini ambivano a possedere un proprio orologio solare. Spesse volte, questi strumenti erano progettati da sacerdoti esperti in gnomonica e solitamente venivano dipinti sulle pareti di case e chiese da artisti più o meno raffinati e famosi. Molti di questi affreschi, in quanto esposti esternamente, si sono deteriorati e completamente cancellati dalle incurie meteorologiche.
Attualmente, sul territorio cittadino e provinciale, si contano sedici “meridiane a camera oscura”, dalle dimensioni notevolmente minori da quella realizzata da Cassini, e circa cinquecento “orologi solari” di varie dimensioni e caratteristiche, spesso affiancati da proverbi e sentenze legate allo scorrere del tempo e della vita umana.                                                                                                 
 
Recentemente, questo patrimonio storico e culturale, si è arricchito con uno dei più grandi strumenti gnomonici, dal greco ”gnomoniké - tecnica di costruire gli orologi solari”, d’Europa. La “Corte Cielo”, di 48X90 m, sistemata nel quartiere Savena, progettata da Giovanni Palmieri ed inaugurata nel 1988, è stata citata più volte nel Guinness dei Primati.
Nel territorio bolognese sono presenti sette osservatori astronomici, inclusa la Specola Universitaria d Bologna e l’Osservatorio del Gruppo Astrofili nel parco Giardini Margherita, di straordinario interesse per l’osservazione del cielo.
Sottostante sono riportati alcuni indirizzi e tipologie gnomiche, presenti all’interno delle mura medioevali: in totale sono 40 e tutte, o quasi, funzionanti e con possibilità di essere osservate.
- Attico - Via Farini 10 - meridiana.
- Basilica di San Petronio - Piazza Maggiore - meccanico.
- Basilica di San Petronio - Piazza Maggiore - meridiana.
- Basilica di Santa Maria dei Servi - Str. Maggiore 43 - meccanico.
- Casa privata - Via De Rolandis 4 angolo Via Zamboni 70 - solare.
- Casa privata - Via del Cestello - solare.
- Casa privata - Via del Pratello 23 - solare.
- Casa privata - Via Garibaldi 7 - solare.
- Casa privata - Via San Vitale 58 - solare.
- Casa Ricci-Curbastro - Via San Vitale 27 - solare.
- Chiesa di San Bartolomeo - Str. Maggiore 4 - meccanico.
- Chiesa di San Benedetto - Via Indipendenza 64 - meccanico.
- Chiesa di San Giuliano - Via Santo Stefano 121 - meccanico.
- Chiesa di San Giuliano - Via Santo Stefano 121 - solare.
- Chiesa di San Giuliano - Via Santo Stefano 121 - solare.
- Chiesa di San Martino - Piazza San Martino - meccanico.
- Chiesa di San Sigismondo - Via San Sigismondo - meccanico.
- Chiesa di Santa Caterina - Via Saragozza 61 - meccanico .
- Collegio di Spagna - Via Collegio di Spagna 4 - meccanico.
- Convento di San Domenico - Piazza San Domenico - meccanico.
- Convento di San Domenico - Piazza San Domenico - meridiana.
- Ex conservatorio del Baraccano - Via Santo Stefano 119 - meridiana.
- Ex manicomio Roncati - Via Sant’Isaia 90 - meccanico.
- Ex oratorio San Leonardo - Via San Vitale 63 - meccanico.
- Fondazione Collegio Artistico Venturoli - Via Centotrecento 4 - meccanico.
- Istituto Pier De’ Crescenzi - Via Garibaldi 6 - meccanico.
- Museo Civico Archeologico di Bologna - Via dell’Archiginnasio 2 - solare.
- Palazzo Agucchi-Bosdari - Via Santo Stefano 75 - meridiana.
- Palazzo D’Accursio, cortile - Piazza Maggiore - meccanico.
- Palazzo D’Accursio, Torre dell’Orologio - Piazza Maggiore - meccanico.
- Palazzo D’Accursio, Torre dell’Orologio - Piazza Maggiore - solare.
- Palazzo dell’Arghiginnasio - Piazza Galvani 1 - meccanico.                                                          
- Palazzo della Mercanzia - Piazza della Mercanzia - meccanico.                                                   
- Palazzo Mussolini-Tartani-Bianchetti - Str. Maggiore 42 - meridiana.
- Palazzo Pietramellara - Via Farini 14 - solare.
- Palazzo Poggi, cortile - Via Zamboni - meccanico.
- Palazzo Poggi, Torre della Specola Universitaria - Via Zamboni - meridiana.
- Palazzo Poggi, Torre della Specola Universitaria - Via Zamboni - meccanico. -
- Palazzo Poggi, Torre della Specola Universitaria - Via Zamboni - osservatorio astronomico.
- Villa Miliani - Via Santo Stefano 160 - solare.
 
Ne sono presenti altri 40 all’esterno delle mura medioevali.
- Ca’ Pradone - Via di Casaglia 74 - solare.
- Casa Brunetti - Via Pizzardi 15/2 - solare.
- Casa Ecchia - Via Azzurra 39 - solare.
- Casa Il Poggio - Via della Torre 3 - solare.
- Casa Malaguti - Via Ravone 30 - solare.
- Casa privata - Via Bordone 1/2 - solare.
- Casa privata - Via Boves 3 - solare.
- Casa privata - Via Castiglione 156 - solare.
- Casa privata - Via Crociali 14 - solare.
- Casa privata - Via dell’Arcoveggio 52 - solare.
- Casa privata - Via della Dozza 3 - solare.
- Casa privata - Via Massarenti 460/462 - meridiana.
- Casa privata - Via Solari 39 - solare.
- Cascina - Via Mattei 112 - solare.
- Cenobio di San Vittore - Via San Vittore 4 - solare.
- Chiesa di San Girolamo - Via della Certosa - meccanico.
- Chiesa di Sant’Andrea - Via Quarto Inferiore 4 - meridiana.
- Chiesa di Sant’Andrea - Via Quarto Inferiore 4 - solare.
- Chiesa di Santa Maria delle Grazie - Via Saffi 34 - meccanico.
- Convento dell’Osservanza - Via dell’Osservanza 88 - solare.
- Convento di San Giuseppe - Via Bellinzona 6 - solare.
- Facoltà di Ingegneria - Viale Risorgimento 2 - solare.
- Monastero Istituti Ortopedici Rizzoli - Via San Michele in Bosco 3 - meridiana.
- Monastero Istituti Ortopedici Rizzoli - Via San Michele in Bosco 3 - meccanico.
- Opera Pia Davia-Bargellini - Via del Terrapieno 150 - solare.
- Osservatorio Muzzi-Giovagnoni - Via Jacchia 1 - osservatorio astronomico.
- Palazzina Del Vecchio - Via Bellombra 22 - solare.
- PEEP Cavedone - Via Ferrara - solare.
- Serbatoio dell’acquedotto -Via Monte Donato- solare.
- Villa Cavallina - Via Guelfa 98 - solare.
- Villa Celestina - Monte Donato - meridiana.
- Villa Celestina -Monte Donato - solare.  
                                                                                 
- Villa Comelli - Via Santa Maria 1 - meccanico.
- Villa Comelli - Via Santa Maria 1 - solare.
- Villa Guastavillani - Via Monte di Barbiano - solare.
- Villa Leona - Via Larga - solare.
- Villa Martelli-Cavazza - Via di Casaglia 55 - solare.
- Villa Pallavicini - Via Martelli 240 - solare.
- Villa Ricci-Curbastro - Via Olmetola 21 - meridiana.
- Villa Spada - Via Saragozza 228/230 - meridiana.
Come si può notare, gli strumenti di misura del tempo compresi tra la città e la prima periferia, raggiungono la ragguardevole cifra di ben 80, così suddivisi:
- 2 osservatori astronomici;
- 13 meridiane;
- 24 meccanici;
- 41 solari.
   In considerazione che nei comuni della provincia bolognese ve ne sono ben altre 187, delle varie tipologie tra meridiane, meccanici e solari, a dimostrazione che l’ingegno e la storicità dei “MISURATORI DEL TEMPO” presenti nell’urbe bononiense, è un fatto importante e decisivo per considerare giustamente la nostra città tra le principali “CAPITALI DEL TEMPO”.

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